Alla base del progetto INCIPICT c’è la costruzione di una rete ottica sperimentale per definire un MAN – Metropolitan Area Network – ovvero un anello ottico che colleghi i principali e più importanti siti della città dell’Aquila.
Alla base del progetto INCIPICT c’è la costruzione di una rete ottica sperimentale per definire un MAN – Metropolitan Area Network – ovvero un anello ottico che colleghi i principali e più importanti siti della città dell’Aquila.
La presenza pervasiva dell’Università nella Città e la vocazione propria del territorio a ospitare iniziative di ricerca (testimoniata tra l’altro dalla presenza dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e alta formazione (testimoniata dal Gran Sasso Science Institute e dalla Scuola di dottorato in ICT della locale Università) consentono di ritenere che vi siano le condizioni per orientare lo sviluppo della connettività nella direzione del supporto ad attività di ricerca avanzate. In particolare, facendo leva sulla rete di relazioni dell’Università, si intende proporre una attività di sperimentazione relativa alle tecnologie innovative nelle reti ottiche e ai servizi avanzati che su tali reti è possibile offrire. Il partner scientifico specifico, con comprovate competenze relativamente ai temi sopra indicati, è costituito dal Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni (CNIT) e in particolare dal Laboratorio di Reti Fotoniche presso la Scuola Superiore S. Anna di Pisa che fa capo a tale Consorzio. L’Università degli Studi dell’Aquila ospita una Unità di Ricerca CNIT che rappresenta un punto di presenza locale del Consorzio. In un tale scenario vi sono le condizioni per sperimentare soluzioni innovative per il segmento di accesso in fibra ottica. Tali soluzioni potranno spaziare dal contesto tecnologico, con particolare riferimento alle tecnologie PON (Passive Optical Networks), a quello dei servizi che, sempre in ambito PON verranno in futuro forniti su base domanda, comportando la necessità di una gestione dinamica delle risorse disponibili che impatta sugli apparati presenti in rete. Proprio a queste tecnologie e alla loro evoluzione sarà affidata la possibilità di poter mettere a disposizione degli utilizzatori accessi in fibra ottica a grande capacità senza mettere in discussione il paradigma delle PON.
La rete metropolitana sperimentale in fibra consentirebbe di:
L’Università degli Studi dell’Aquila svolge da anni attività di ricerca nel settore delle reti wireless innovative e pervasive per il supporto ad applicazioni che richiedono una presenza capillare di nodi quali i sistemi di accesso, monitoraggio e controllo. Tali competenze saranno messe a disposizione di un progetto di ricerca che miri a due obiettivi fondamentali: i) costituire un contesto di sperimentazione avanzata per le tecnologie wireless innovative e pervasive da utilizzare nell’ambito dei progetti di ricerca nazionali e, soprattutto, comunitari e ii) predisporre uno strato di supporto (insieme alla sottostante rete ottica sperimentale) per le applicazioni innovative descritte nella sottosezione successiva, riferibili al concetto generale di smart city.
Relativamente al primo obiettivo, particolare attenzione verrà rivolta alle tecniche di network coding, spatial modulation, cognitive radio e localizzazione mediante sistemi radio di oggetti e persone in ambito cooperativo, considerate oggi tra i temi di ricerca più promettenti per consentire un impiego efficiente, affidabile e a basso consumo delle tecnologie radio pervasive.
Relativamente al secondo obiettivo, grande rilevanza assume anche la componente relativa allo sviluppo di uno specifico middleware che permetta da una parte di raccordare le componenti di rete eterogenee offrendo dall’altra ai servizi sovrastanti meccanismi e metodi di accesso uniformi e il più possibile indipendenti dalla specifica tecnologia sottostante (abstraction layer). In tale contesto verrà riservata la massima attenzione all’impiego di soluzioni basate sul principio del software open source.
Di seguito vengono descritte in dettaglio le attività per le quali è prevista uno sviluppo nell’ambito del presente progetto (al fine di rendere esplicito il riferimento delle attività e dei relativi task al contesto specifico si utilizzerà per la denominazione degli stessi il suffisso MID – MIDdleware).
I nuovi modelli di turismo richiedono il supporto di un processo di sviluppo software dinamico e incentrato sul turista che, coprendo l’intero ciclo di sviluppo del software, considera l’utente (il turista) come un utilizzatore consapevole e attivo. Il turista sarà in grado di creare contenuti, specificare le sue preferenze e beneficiare del proprio percorso esperienziale sfruttando la composizione dinamica di servizi software che vengono composti e coordinati con la tecnica delle coreografie. A tal fine, questo obiettivo realizzativo definirà un framework di specifica di coreografie con associato un linguaggio di modellazione e relativi tools per lo sviluppo di coreografie di servizi. Questo permetterà a utenti non esperti di coreografie di servizi, quali sono tipicamente i turisti, di specificare in modo indiretto la cooperazione di servizi richiesta per soddisfare i propri bisogni.
In questa direzione, è importante notare che sarebbe irragionevole assumere di poter definire a-priori quali servizi software saranno utilizzati per raggiungere il goal per cui viene definita una certa coreografia.
L’approccio del presente progetto di ricerca per lo sviluppo di un service-oriented middleware si basa sul riutilizzo di tecnologie di middleware che sono state già dimostrate di successo. In particolare, pianifichiamo di utilizzare EasyESB , un service bus lightweight basato su approcci MDE e specificamente orientato a nozioni avanzate di Service Oriented Architectures (SOA).